Santa Caterina Sea Kayak

Corsi ed Escursioni in kayak da mare in Puglia e Salento

Kayak trekking in Sardegna - 12 AGOSTO - SENZ'ACQUA


Mi alzo riposato nonostante i tanti km percorsi il giorno prima. Cala Serena all’alba è favolosa! [...]


Controllo la mia posizione sulla mappa satellitare e, come avevo già stabilito ieri, decido di ritornare indietro per visitare Cala Napoletana. Ha la fama di essere un posto stupendo! Così, con le energie fresche del mattino, parto di buona lena risalendo la costa ovest di Caprera. Mi fermo prima a Cala Caprese, deserta.


Poi finalmente atterro a Cala Napoletana.


Mi accolgono sublimi trasparenze in un giardino di roccia incantato. Rimango a guardare estasiato.




Godo per una mezz’oretta poi riparto. Nel frattempo mi accorgo di non avere più nemmeno un goccio d’acqua; quindi parto alla volta di Cala Garibaldi. Ci sono stato ieri e mi pareva d’aver visto un chioschetto in una specie di lido. Quando arrivo mi accorgo di averci visto male: non c’è nessun lido e men che meno un chiosco. Una signora, a cui chiedo informazioni, mi consiglia di andare a Stagnali dove c’è sicuramente un bar vicino al molo d’attracco. Prua a sud e giù di pagaiata. Attraverso il ponte che collega Maddalena a Caprera non senza difficoltà per via dell’incredibile traffico nautico. Entro nell’enorme insenatura e sotto il sole ormai cocente la sete inizia a farsi sentire. Con mia grande sorpresa quando arrivo a Stagnali non c’è nessun bar in vista. Delle persone sul molo mi dicono che il bar non c’è più e si è trasferito nell’interno. Sono sempre più assetato e ho già percorso 12 km senza bere una goccia d’acqua. Decido di lasciare Caprera e andare sulla costa est di Maddalena. Ripercorro il golfo di Stagnali, ripasso sotto il ponte e mi fermo nel primo lido che vedo.


Questi ulteriori 3 km mi hanno disidratato ancor di più. Non ci crederete ma il chioschetto del lido è chiuso! Esaurisco in silenzio il dizionario dei sinonimi e volgari. M’intrattengo a parlare con un po’ di persone a cui confido l’urgente bisogno di bere un po’ d’acqua. Anche loro non ne hanno molta perciò rifiuto categoricamente quando mi offrono la loro. Tutti che mi dicono: “strano, l’indiano ancora non viene, ma dove sarà andato? Di solito è sempre qui”. Lo attenderò per un’ora piena quell’indiano. Quando apre il chioschetto, mi dirigo con passo lento davanti al bancone e con lo sguardo accigliato gli faccio:
“vorrei dell’acqua”
l’indiano: “bottiglia o bottiglietta?”
io: “è uguale”
l’indiano: “gasata o naturale?”
io: “è uguale”
Mi dà 4 bottigliette da mezzo litro. La prima la bevo in un sorso d’avanti a lui, la seconda pure. Le altre due le verso nel thermos. Ci mancava solo la musica di Ennio Morricone e la scena era da film!
Mi ritorna il buon umore.
Sono le 12:30, mi tocca pure mangiare: patatine nell’attesa del doppio hot dog e hot dog con patatine non appena mi arriva l’hot dog. Ichnusa sul tavolo.
Ritorno sul kayak con una pesantezza incredibile ma con la forza di un toro! Pagaio contro vento fino a Testa di Polpo,


giro attorno alla penisola di Giardinelli e mi infilo nella Baia di Spalmatore. Faccio sosta su due spiagge. La più vicina è esattamente come la ricordavo: sabbia scura e mare subito profondo.


La seconda invece, più affollata, non la conosco. Mi rimetto sul kayak e percorro qualche km ancora. Entro dentro Porto Massimo e doppio la punta nord di Maddalena. Mi fermo su una prima spiaggia e poi sulla famosa spiaggia di Monte d’Arena.


Sosto per un’oretta facendo lo spuntino classico, panino e birra. Oggi però la giornata, dopo l’avventura dell’acqua, me ne riserva ancora un’altra: non c’è campo! La wind non prende e a nulla valgono le funamboliche posizioni che sperimento per aumentare la ricezione. Non posso chiamare, consultare la mappa satellitare e vedere le previsioni. Mi devo arrendere; così, con alle spalle 25km già percorsi, riparto alla volta di una spiaggia con miglior ricezione. Proseguo nella baia e provo in un’altra spiaggia ma anche qui il segnale è assente. Decido di girare la penisola di Abbatoggia e col favore del ponente raggiungo la prima spiaggia che vedo all’orizzonte.


C’è campo! Sugli scogli in fondo alla spiaggia, prende anche la linea 3G. Finalmente è finita questa giornata incredibile e sfortunata. L’unica cosa positiva è che non devo cucinare, i due panini sono stati sufficienti. Mi godo un tramonto da urlo, il più bello visto finora.



Monto la tenda, chiamo i miei, posto qualche foto su facebook e nel silenzio più assoluto, nel buio più assoluto, mi addormento.


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