Sento dei rumori vicino la tenda. Mi sveglio ed esco. Mi sembra di sentire degli animali. Mi stropiccio gli occhi e non credo a quello che vedo. Sono cinghiali! Alla ricerca di cibo in spiaggia. Il tempo di prendere il cellulare e scattare qualche foto nel buio più pesto e spariscono.
Controllo l’orario: sono le 5 e mezza del mattino. Mi rimetto a dormire. Mi risveglio alle 7 circa. La mia tenda c’è. [...]
Le tende dei senegalesi ci sono.
I cinghiali pure!!!!
Riesco a girare anche un video.
Mi avvicino più che posso, dopodiché scappano impauriti. Mi riprendo dall'insolito incontro e noto che la spiaggia è di una bellezza mozzafiato!
L’acqua è trasparente come l’aria!
Mi guardo attorno per trovare uno scorcio significativo da fotografare e scatto questa foto.
Questa notte, oltre ai cinghiali, ha disturbato il mio sonno una pesante scottatura al cuoio capelluto. Perfino poggiare la testa sul materassino mi provocava dolore. Non so come proteggermi la testa durante la navigazione odierna. Mi avvicino ai senegalesi e chiedo se hanno un cappellino da vendermi. Dopo un po’ mi portano un cappellino rosso sgargiante con la scritta “Ducati Corse”.
Non è bellissimo ma è quello che ci vuole.
Alle 8:50 lascio la spiaggia. Visito, senza fermarmi, la spiaggia di Romazzino e giro il promontorio che delimita a sud il golfo del Pevero,
Alle 8:50 lascio la spiaggia. Visito, senza fermarmi, la spiaggia di Romazzino e giro il promontorio che delimita a sud il golfo del Pevero,
sfiorando l’isola delle Rocche. Alla mia destra ci sono gli isolotti di Li Nibani che fanno parte di un’area protetta dove è impedito lo sbarco. Continuo a girare fino a quando non mi fermo alle 10:30 sulla spiaggia del Grande Pevero.
Mentre mi avvicino alla riva
noto il colore smeraldo del mare.
Sulla spiaggia si avvicina un signore di Milano e iniziamo a parlare dello sfarzo imbarazzante che c’è in Costa Smeralda. Mi anticipa l’incontro che farò poco più tardi con la Dilbar, il panfilo da 110 metri di uno degli uomini più ricchi di Russia.
Tiro dritto lungo la costa nord del golfo e mi preparo all’attraversamento di Porto Cervo. Sono circa le 12:30 quando lo attraverso e, come avevo immaginato, mi ritrovo sbattuto da onde altissime sollevate dagli yacht che escono dal porto. Mi sembra di essere come un riccio che attraversa l’autostrada. Sotto lo sguardo incredulo delle persone a bordo dei natanti, riesco a superare indenne le forche caudine del porto e a dirigermi tomo tomo a Cala Granu, per il meritato riposo.
E’ ora di pranzo. Devo fare il pieno d’acqua. Solo bottiglie da mezzo litro a 2€ l’una. Bestemmio in aramaico antico. Nel frattempo si avvicina un signore che mi confida di aver sempre sognato di fare almeno una volta nella vita una vacanza come la mia e di non esserci mai riuscito per colpa della fidanzata prima e della moglie dopo. Classico! Sarà il millesimo a confidarmelo. Dopo una pacca sulla spalla… continuiamo la discussione parlando dell’Aga Khan e della storia della Costa Smeralda che lui conosce bene avendo lavorato come muratore qui negli anni ’70. Prima d’andar via, quando mi chiede se ho bisogno di qualcosa, non riesco a trattenermi dal dirgli: “una bottiglia d’acqua fresca se ce l’ha”. Arriverà dopo 2 minuti d’orologio con un bottiglione d’acqua ghiacciata che provvederò subito a travasare nei 2 thermos del retino di prua. Lo ringrazio e gli anticipo che parlerò di lui nel mio diario. Mi fa l’in bocca al lupo per la continuazione del mio viaggio e mi saluta con grande affetto.
Riparto alle 14:30 girando il faro di Capo Ferro e sostando sulla spiaggetta del piccolo centro abitato.
Riparto alle 14:30 girando il faro di Capo Ferro e sostando sulla spiaggetta del piccolo centro abitato.
Mi rifocillo un po’, poi riparto alla volta di Liscia di Vacca, e della sua famosa spiaggia.
Dopo mezz’ora riparto costeggiando Poltu Quatu e fermandomi sull’enorme spiaggia di Baia Sardinia.
Proseguo ancora
e mi fermo per la sosta notturna a Cala dei Ginepri. Mi preparo una doppia busta di risotto ai funghi (equivalenti a 4 porzioni) per recuperare le forze perse nei 26 km di oggi e la divoro sui grossi massi di granito della spiaggia. Dopo il tramonto mi godo lo spettacolo dei riflessi sul mare delle luci di Cannigione.
Ripenso allo straordinario incontro coi cinghiali di stamattina poi crollo.
1 commenti so far
marco, siamo in trepida attesa del continuo! ... ;-)
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